LA SINESTESIA, L’ANATEMA DELL’ARTISTA – Luna Cilia

dal gr. Sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme»

Mettete da parte per un attimo la figura retorica imparata con più o meno difficoltà durante gli anni di scuola per lasciar spazio a questo prodigioso scherzo sensoriale sconosciuto a parte del mondo . Tra chi ipotizza che derivi da un imprinting dovuto al colore dei giocattoli e chi pensa sia un simpatico difetto genetico tramandato dal cromosoma X, moltissimi ricercatori sono convinti che, nei primi sei mesi di vita, essa sia una peculiarità che va scemando con la crescita dell’individuo. Fino a qui sembra tutto scontato, ma è stata riscontrata in diversi individui la persistenza della Sinestesia psichica. Andando al sodo, mi sembra il minimo svelarvi l’agognato mistero sinestetico: la Sinestesia è un fenomeno involontario che consiste in un rarissimo evento percettivo che appunto, come nella ben nota figura retorica, tende a ricondurre e ad abbinare vicendevolmente un colore, un odore , una lettera, un’immagine, una nota musicale a un determinato ricordo o gusto. “E quindi?” vi chiederete. Quindi è una contaminazione dei sensi percettivi che si verifica in rapporto di 1 ogni 200 nella sua forma pura, e di 1 ogni 2000 nella forma variabile più o meno blanda, ed è molto frequente in artisti, pittori, musicisti, letterari, poeti. In parole povere, colui\lei che è affetto\a da sinestesia potrebbe ricollegare ad una semplice lettera tramite impulso nervoso naturale un colore, un rumore, un sapore, una percezione in generale (es. un sinestetico puro potrebbe provare una sensazione di fastidio o difficoltà vedendo una determinata lettera o un’intera parola di un colore che il suo cervello non ricollega, avendo difficoltà a pronunciarne il colore reale ad alta voce). E’ curiosissimo come diversi sinestetici si sorprendano scoprendo che questa esperienza non è comune in tutte le persone; l’approccio ad esso può essere differente, ma il “piano d’appoggio” su cui essa viene testata è la sinestesia grafema-colore. Nel caso di un individuo sinestetico projector nel test grafema-colore, egli vedrà il colore come una pellicola che ricopre il numero completamente e sentirà (come brevemente citato prima) un’esperienza irritante se il numero era di un colore incongruente con il suo effetto di sinestesia. Nel caso di un sinesteta associator, sempre nel caso grafema-colore, il colore appare nella mente e non sul numero\lettera e nel caso di incongruenza non è un esperienza disturbante poiché la percezione del colore “reale” è un’esperienza più intensa del suo fotismo.

Melissa McCracken - Karma Police, Radiohead

Melissa McCracken – Karma Police, Radiohead

Un Sinesteta può commuoversi sfiorando la superficie di un oggetto, associare a un giorno della settimana una gradazione, annusare un gelsomino e immaginare forme geometriche o assaporare il dolce che esso gli suscita: si tratta di un’ipersensibilità unica, una forma di empatia assoluta e incondizionata. Tra gli esempi artistici vi sono Vladimir Nabokov che seppe trasformarla in una delle delicate chicche mai assente nei suoi libri palesate ad esempio nel tomo di racconti intitolato “una bellezza russa”. In esso infatti vi è una vasta ricorrenza delle nuances dell’azzurro e del bluette mentre nel suo più noto capolavoro “Lolita” i colori di spicco sono il rosa pallido e il rosso ciliega che chiama alla mente il ninfesco colore delle labbra e degli ben noti occhiali a forma di cuore della piccola Dolores; Vivaldi, ispirato dall’ormai noto disturbo sensoriale scrisse le famosissime “quattro stagioni”, o ancora il pittore Kandinsky che soleva associare il suo fotismo ai colori dei suoi dipinti “musicali” astratti umanizzandoli. Casi attuali e noti di sinestesia sono quella di Melissa McCracken: ragazza americana affetta dalla sinestesia che vede figurarsi nel suo cervello pennellate di colore ogni qual volta sente un suono e grazie a questo disegna la musica tramutandola su tele coloratissime e affascinantemente disordinate. Certamente risulta quasi un oltraggio definire una dimostrazione di innata creatività e capacità mnemonica, una prodigiosa anomalia capace di portare un po’ di colore in un mondo in cui la genialità va appiattendosi e ingrigendosi giorno dopo giorno, come un “disturbo” o un “difetto genetico”. Dopotutto non possiamo che augurarci che uno degli uomini del futuro che potrebbe contribuire alla salvezza del nostro beneamato pianeta potrebbe essere un sinesteta che si riscopre tra i prescelti, chissà, leggendo questo articolo

-Luna Cilia

Lascia un commento